Camilla Baresani

Sommario

LETITIA CASTA

- Io Donna - Corriere della Sera - Interviste
Qual è una delle cose più irritanti che possano capitare a Laetitia Casta? Non gliel’ho chiesto, ma credo di saperlo. La indispone che si accenni alle stupidaggini lette su giornali o siti di pettegolezzi. Riferitele che qualcuno, da qualche parte, ha fatto notare un suo presunto dimagrimento eccessivo e la vedrete infuriarsi. Proprio quello che mi è capitato quando l’ho incontrata per questa intervista. Volevo farle un complimento, e così ho iniziato a dirle che mentre mi documentavo su di lei avevo trovato certe insinuazioni sulla sua magrezza, e che tuttavia mi sembrava che stesse benissimo… Non ho fatto a tempo a finire la frase: a momenti, la bellissima Laetitia, snella e polposa, per niente magra e per niente grassa, mi mangiava. Fossi stata un maschio, mi sarei fatta addentare volentieri. La Casta ha infatti la bocca carnosa che tutte le plastica-sfigurate del mondo speravano di emulare, e adorabili incisivi vagamente accavallati.
Forse sei gelosa, mi accusa. Per gli uomini non sono troppo skinny: è la tipica polémique italienne, avete sempre bisogno di fare scandalo.
Cerco di finire la frase, cioè di arrivare a dirle che la trovo straordinariamente bella, senza trucco e senza smalto, con quel meraviglioso taglio di occhi, quella massa di lunghi capelli castani dorati che scendono in morbide volute, il seno florido strizzato nella salopette -jeans, la maglietta a righe bianche e blu, i sandali-zatteroni di legno, il portamento svettante, …
Oggi le donne non riescono a costruire se stesse su un’immagine femminile reale. Le ventenni che vediamo nella pubblicità sono tutte ritoccate, sia come foto sia come facce e corpi. Significa che abbiamo la proiezione di un fantasma, di un aspetto impossibile, di una perfezione bruttissima. Per questo mi arrabbio: “Ah ma tu eri più magra”… ma chissenefrega! A volte si è più magre, a volte più grasse: per me queste cose non sono importanti. Io mangio quando mi va, faccio ginnastica quando mi va, mi sento a posto così. Quando una donna mi parla di bellezza, vorrei dirle ‘ti prego, parlami di una cosa meno inutile’. Non sono una donna immagine: io sono vera.
Se ne vedranno delle belle, se nei prossimi giorni Laetitia affronterà gli altri componenti della giuria della Mostra del cinema di Venezia con una simile verve.
Geneticamente parlando, i suoi cromosomi sono una bella miscela di nord e di sud. Le chiedo da quale dei suoi genitori senta di aver preso maggiormente.
Pur essendo nata in Normandia, la terra di mia madre, ho preso soprattutto dal lato còrso di mio padre, dalla sua mentalità. Ho anche una bisnonna italiana, che arrivò in Corsica dalla Toscana, in cerca di lavoro. Comunque non sono per niente parigina: sono una donna del sud. Con i miei genitori e i miei fratelli siamo una famiglia unita e mediterranea. C’è tanta passione, discutiamo di tutto, non siamo freddi. Insomma, è normale che mi sia messa con un italiano.
Già Stefano Accorsi, padre di due dei tuoi tre figli. Cosa ti ha insegnato dell’Italia?
Con lui ho imparato l’italiano: per una donna l’amore è il principale metodo di apprendimento. Ma Stefano mi ha anche ha fatto conoscere le canzoni di Mina e di Lucio Battisti, e il vostro cinema… Insomma, sono “caduta innamorata” dell’Italia. Ci veniamo spesso coi bambini, per visitare la famiglia. Ho visto tanti posti bellissimi, Toscana, Puglia… e Roma. Quando ci arrivo, respiro un’aria di vacanza. Alzi la testa e vedi un monumento. È incredibile.
Non solo vacanze però, anche il ruolo di testimonial di un profumo.
Giusto. Ma nelle fotografie per Pour Femme di Dolce&Gabbana non ho dovuto fare nessuno sforzo interpretativo. Metto in mostra la mia anima mediterranea!
Cosa preferisci dell’Italia? Il cibo, l’arte…
Ti prego, non la caricatura del cibo, che argomento scontato! Mi piacciono la generosità, il calore della gente, la cultura teatrale, le cantanti liriche, Caravaggio e la pittura, la commedia dell’arte. Torniamo alla Francia, per chi hai votato alle presidenziali francesi?
Ho votato Hollande, e della polemica tra la sua ex compagna e la nuova non me ne frega niente. Penso solo che Valerie Trierweiler farà più politica di Carla (Carla Bruni, ndr).
Ti definiresti di sinistra?
Sì, e sai perché? TI faccio un esempio: quando nasce un bambino, e lo allatti, e poi a un certo punto lo togli dal seno, lui piange e vuole altro latte e grida la sua frustrazione. Per me questo è la destra, è il voglio tutto, il pretendo. Invece la sinistra è l’educazione, è la parte migliore dell’essere mamma. Te l’ho spiegato in un modo grossolano, ma è così: la cosa che amo di più è la generosità.
Cosa è importante nel lavoro di una modella?
La luce è fondamentale. Quando lavoro, non mi metto in posa e basta: cerco la luce giusta, che è la cosa più importante.
E in quello di un’attrice?
Faccio il lavoro più bello del mondo. Una brava modella e una brava attrice comunicano emozioni. Aiutano gli spettatori a ritrovare e liberare le emozioni che sono abituati a custodire, forse a nascondere anche a se stessi.
Prossimi progetti?
In ottobre usciranno due miei film. Do not disturb, una commedia di Yvan Attal con Charlotte Gainsbourg e Asia Argento; e Les Adorées di Hélène Fillières, un film in cui interpreto l’amante assassina del banchiere Stern. Un caso di cronaca nera che ha fatto molto discutere. Lui era un uomo bellissimo ma pazzo, che amava e odiava nello stesso tempo, e cercava un rapporto in cui entrambi fossero vittime e carnefici. Lei, trattata come una prostituta, alla fine lo ha ucciso. Un ruolo difficile, scabroso, fortissimo. E poi forse interpreterò a teatro La gatta sul tetto che scotta di Tennessee Williams, nella parte che al cinema fu di Liz Taylor.
Hai tre figli, sei una super modella, hai interpretato ruoli drammatici e brillanti, fai cinema e teatro, sei Marianne, l’immagine della Francia, sei Cavaliere dell’Ordine delle arti e delle lettere francesi. C’è qualcosa che ti manca?
Io mi lascio andare: è la vita a fare le scelte, la vita che mi abita. Sono molto curiosa e sono molto creativa – persino quando faccio figli. Potrei dipingere o dirigere un film. E non sono interessata solo alla seduzione, nonostante per me le storie d’amore siano tutto e ci abbia sempre investito molto. Sai, sono come un gatto quando c’è da cadere… me la cavo. Sono soprattutto una donna di testa.