Illustrazione di Valeria Petrone
Per tradire ci vuole una lucidità titanica. Condizione non adatta a chi beve vino, sostiene Anna con un sorriso beffardo. Suo marito, fine bevitore che l’ha iniziata al culto dei vini bianchi dolomitici, si è fatto smascherare come un pivello. “Scendo in cantina a prendere una bottiglia per noi,” le ha annunciato ammiccante. E non ha portato con sé il telefono, che di solito tiene vicino persino nella doccia. Anna ne ha subito approfittato per dare un’occhiata. Ha iniziato con la cronologia di Safari ed è saltata fuori la parola “escort”, cercata in pagine e pagine di volti e porzioni di corpo femminile, e ovviamente di tariffe. Così, Anna ha fotografato le schermate più esplicite del telefono del marito, scivolando in un batter d’occhio dalla costruzione di un matrimonio a quella di una possibile separazione. Quando poi lui è risalito dalla cantina hanno bevuto insieme un vino che sapeva di pere e gelsomino, “un vino molto femminile scelto pensando a te”, le ha detto lui, marpionesco, e lei, per detestarlo meglio, ha lasciato fare senza dir nulla. Ancora adesso non è riuscita a prendere una decisione, né a parlargli. Per sminuire l’eccezionalità di quello che le è capitato, le racconto casi recenti di fedifraghi smascherati: “Ho appena letto l’autobiografia di Luca Barbareschi. Un giorno, durante il primo anno con sua moglie Elena, a lei si è rotto il cellulare. Lui gliene ha offerto uno che da poco aveva smesso di usare. Elena ha inserito la sua SIM e di colpo si sono scaricati più di duecento messaggi che Barbareschi aveva mandato ad altre donne. È stato perdonato: ora hanno due figli”, aggiungo. “Poi c’è Carlo: ha scoperto che la moglie aveva una doppia vita perché i messaggi che lei riceveva sul telefono, e che prontamente cancellava, arrivavano in copia anche sull’iPad intestato a lei e che però usava lui. Per non dire di Margherita, che, avuta in prestito l’auto del marito per portare i bambini dai nonni, ha notato nel navigatore un indirizzo registrato come ‘casa’. Ci è andata, e, appostandosi, ha scoperto che in quella ‘casa’ viveva l’amante del marito”.
Dico ad Anna che il vino non c’entra: molti tradiscono e tutti si fanno scoprire, anche gli astemi. “Cos’hai deciso, lo perdoni?” le chiedo. “Apri una bottiglia,” ordina lei. “Poi ne parliamo”. (continua…)