Illustrazione di Valeria Petrone
Non ci si stanca mai di osservare i collezionisti. Io ne conosco di ogni genere: di arte contemporanea, libri antichi, vini d’annata, tappi di sughero dei vini che hanno bevuto, ma anche di gatti randagi, trenini elettrici, e, soprattutto, conosco molti collezionisti di donne. Inutile che vi dica che i più interessanti sono proprio questi. Esaminiamo i comportamenti specifici: per esempio, sto gustando un eccellente vino Pecorino delle Marche, scelto da una mia piccola collezione di vini italiani in purezza, cioè monovitigno, e dunque impostata su un canone che esclude blend e tagli. Il collezionista di donne, invece, è onnicomprensivo come lo fu Darwin mentre viaggiava alla ricerca di specie animali e vegetali a bordo del brigantino Beagle: l’importante è provare e catalogare tutto, la donna appena uscita dall’estetista e la tipa selvatica, la abbondante e la slanciata efebica, la pensosa e la caciarona, la troppo giovane e la mamma di tre figli. Il collezionista di donne è sistematico, fa tabula rasa di ogni nuova conoscenza, perciò dev’essere sempre in movimento. Rappresentante di commercio, medico che partecipa ai congressi, giornalista o scrittore o critico letterario che frequenta festival del libro, del cinema, del teatro: deve viaggiare perché ha bisogno di un continuo ricambio di materiale umano, e l’ambiente dove vive è ovviamente troppo ristretto e, dopo un po’, saturo di sue ex. Due mesi al massimo: il tempo di pronunciare parole d’amore, di accendere una passione nella controparte, di innamorarsi lui stesso magari per cinque minuti (perché le parole creano illusione nell’altra e l’illusione dell’altra accende la sua); poi subito la noia, la fuga, la donna deposta in un contenitore di vetro, come fa il collezionista di tappi delle bottiglie ormai bevute. Benché le modalità d’approccio, conquista, godimento e fuga siano abbastanza ripetitive, proprio come nell’acquisto di un vino da collezione, la parte succosa sta nella variante femminile: ogni donna una storia personale, una reazione, un’illusione diversa. Resta da dire che nulla è più utile della mia piccola collezione di vini: invito il collezionista di donne, apro una bottiglia, e iniziano i racconti.