Illustrazione di Valeria Petrone
Non parlavano più, se non per comunicarsi impegni e obblighi. La loro vita, pur senza litigi né grandi malumori, si era robotizzata. Lavoravano, movimentavano i bambini, si volevano bene; lei era delusa da lui che pensava troppo al lavoro, lui annoiato da lei che non era più sexy e sorprendente. Sin qui, la classica storia. Un giorno, lei, Carla, comincia a pensare con emozione a un tipo conosciuto in palestra, e finisce che smette di andare in palestra, ma non per mancanza di tempo bensì perché quel tempo lo usa per incontrarlo. Al lavoro prende dei permessi perché le bambine sono malate – e invece stanno benissimo – e corre da lui. Dice al marito che nel week-end andrà a fare un corso di yoga nei boschi, ed è la prima volta che se ne va a fare qualcosa da sola. Il week-end con l’amante si rivela strepitoso – sesso, romanticismo, conversazione ai massimi livelli –, e già Carla pensa di lasciare il marito e ricostruirsi una vita con quell’uomo, che pare sia separato; e in poco più di due mesi la sua testa si intasa di sogni e speranze: ha 44 anni e quello è l’ultimo treno, se non lo prende non ne passeranno altri. Mi racconta tutta questa storia con la voce vibrante, mentre beviamo del Valpolicella che la fa diventare rossa, ancor più accesa. Ma poi, e questo me lo dice giorni dopo, davanti a un’altra bottiglia di Valpolicella, scopre che il marito si era insospettito, e salta fuori che aveva geolocalizzato l’iPad che le aveva prestato per il weekend di presunto yoga, e il lunedì aveva telefonato all’albergo in cui aveva localizzato l’iPad, fingendosi l’accompagnatore di sua moglie e dicendo che avevano dimenticato il caricabatteria, e quelli gli avevano risposto che no, la cameriera non l’aveva trovato nella loro camera. A quel punto, il marito di Carla ha aspettato qualche giorno, poi le ha detto che sapeva tutto e che però quella relazione clandestina era una fortuna piovuta dal cielo, la perdonava, anzi era lui a chiederle perdono, di più, la ringraziava per quell’opportunità di ragionare e migliorare il loro rapporto e, insomma… Pensate voi come è estrema la nostra società: ci sono i femminicidi e ci sono i mariti comprensivi. Solo che adesso la mia amica è disperata, perché ama l’altro ma come si può lasciare un marito così?