Camilla Baresani
Autore: T. Gargiulo (Traduttore)
Titolo: Playboy, 50 anni di fotografia
Editore: Mondadori Electa
Anno di pubblicazione: 2003
Prezzo: € 60,00

Sommario

Playboy, 50 anni in fotografia

- Il Sole 24 ore - Domenica - Recensioni

E’ uno dei migliori libri da intrattenimento esistenti sul mercato: mi sento di garantirlo dopo averlo verificato personalmente. Avete presente quei volumoni illustrati che non si comprano ma ci vengono regalati da aziende o conoscenti, che li riciclano dopo averli a loro volta ricevuti in regalo? Libri che, artatamente lasciati sul tavolo del salotto, dovrebbero attirare l’occhio degli ospiti e fargli pensare “Oh, ma che colti, oh ma che raffinati, oh ma che pieni d’interessi”, e magari aiutare la conversazione. Bene: di solito giacciono per mesi e non c’è verso che qualcuno li sfogli, nemmeno il personale durante le assenze dei padroni di casa. Ma provate invece con Playboy, 50 anni in fotografia (Mondadori, euro 50) e vedrete i vostri ospiti gettarsi sul volume e farne argomento di accesi dibattiti. “Hai visto Kim Basinger nell’88, che seni piccini e a pera ? E poi cosa le sarà successo? E Verushka? Oggi nemmeno una casalinga si accetterebbe così”, e via sproloquiando.
Nel risvolto Playboy viene definito “rivista d’intrattenimento per uomini”. Non è così: le donne sono le prime a esserne attratte, credo per la ben nota ansia di confrontarsi. E nemmeno si rischia di passare per voyeur come col famigerato Sex di Madonna (da lei in seguito rinnegato): sono foto infinitamente meno allusive di una copertina di Panorama. Molte mammelle e qualche sedere, a volte l’ombra di un pube, in atteggiamenti casti da réclame di cabina doccia o di acqua minerale. Un misto di storia dell’evoluzione del corpo femminile – un’evoluzione solo in parte dovuta all’alimentazione – e storia del gusto erotico. E un catalogo di fotografie kitsch ma anche elegantissime, di set studiati da grandi fotografi e pacchianate à la Hugh Hefner, il patron della casa. Non mancano gli interni: suggestiva “La casa bolla”, foto di Richard Fisch del ’72 e, particolarmente chic, “The fine art of acquiring fine art” di Sherman Weiburd del ’62. Molte foto di Helmut Newton, tra cui una di Nastassia Kinsky vestita da vedova fatale, sdraiata come morta al bordo di una piscina paludosa, col mignolo del piede che – curiosamente – non riesce a farsi contenere nella scarpa décolleté. Perfetto il seno della Deneuve, ma dispiace constare come questa giovane d’aspetto cerbiattesco (nel ’65) si sia in seguito immatronita. Ed è una meraviglia il corpo nudo di Anita Ekberg nel ’56, che ci ripaga dell’obbrobrio delle protuberanze fasulle di Pamela Anderson: si stava meglio quando si stava peggio, una volta tanto sembra corretto dirlo. Non manca una sezione di foto di maschi celebri, attori, pop star, sportivi e politici, tuttavia vestiti: l’unico in costume da bagno è il novello Governatore della California. Strepitosa, per evidenza del kitsch, nel settore Playmates, una certa Gwen Wong, ritratta nel ‘67, in calzettoni e maglione a scacchi aperto sugli enormi seni, cotonatissima e coi codini. C’è poi il solito campionario di capezzoli affioranti tra bolle del bagno schiuma e dall’orlo delle guêpière. In fin dei conti, un libro per famiglie che ogni madre di adolescente dovrebbe tenere in casa, a dimostrazione di quanto inutile sia “rifarsi”: ogni pochi anni cambiano le mode e si deve ricominciare daccapo.