Book cellar. Accostamenti di vini e libri
Un bicchiere, un libro. È l’immagine perfetta, è il sogno di benessere di molti di noi, è il viaggio da fermi avvolti in una poltrona davanti al camino, o accomodati in una sedia da regista sotto le fronde di un possente cedro del Libano, o ancora a letto davanti allo skyline di una città tentacolare.
Ecco allora che proviamo a suggerirvi accoppiamenti poco giudiziosi ma stimolanti, scoperte che abbiamo fatto e non vediamo l’ora di divulgare.
Il primo binomio è sensuale e anticonformista, adatto alle giornate di luce piena.
Il Cabochon Brut Millesimato è il Franciacorta più ricercato della Cantina Monte Rossa. Con il suo perlage fine e persistente, mi piace immaginarlo servito in una coppa d’argento sottile, tenuta nel freezer fino al momento in cui la riempirete con la spuma cremosa di questo vino sapido, fresco, che alterna suggestioni volatili ad altre corpose, biscottate. Nel mentre, terrete a portata di sguardo “Il corpo incantato”, un libro di riflessioni sul corpo femminile, pieno di notazioni eleganti e spudorate al contempo. La foto in copertina ci cattura ben più delle immagini cui ci ha abituato l’estetica della pubblicità e del desiderio codificato verso perfezioni ripetitive e stucchevoli. Riproduce una sezione delle chiappone femminili dipinte dallo svizzero Félix Vallotton attorno al 1884. “Étude de fesse” è il titolo del dipinto. Attorno a quest’immagine irresistibile per verità e corposità, Roberto Peregalli, filosofo prestato all’architettura, scrive un’appassionata disamina delle fessure del corpo femminile. È il classico libro pieno di frasi da sottolineare, che potrete citare nelle varie situazioni più o meno intime della vostra vita sociale. “L’imperfezione è connessa alla bellezza”, scrive Peregalli. “Non ci può essere perfezione se non ci sono variazioni”.
Un’altra giornata, un altro viaggio nella nostra poltrona, magari durante una nevicata. Il formidabile Costa d’Amalfi rosato 2019 di Marisa Cuomo, uve piedirosso cresciute su terrazzamenti costieri ricavati nelle rocce dolomitico calcaree. Vino luminoso, delicatissimo, salmastro e agrumato. Lo accompagniamo con un libro che racconta i retroscena della creazione di dipinti che tutti conosciamo, per via della presa immediata sul nostro immaginario. “Edward Hopper – Dipinti e disegni dai libri mastri” descrive, tramite i taccuini tenuti da Josephine, moglie del pittore, dettagli sulla scelta del soggetto dei singoli quadri, aneddoti, schizzi schematici tracciati dopo la realizzazione dei dipinti, descrizioni tecniche e anche notazioni sulla contabilità relativa alle vendite dei quadri. I taccuini, che potete vedere esposti al Whitney Museum di New York, ci permettono così di entrare nei retroscena della creazione artistica e nei meccanismi della vita di una coppia di pittori. Tuttavia, in questo volume per la prima volta il contenuto dei libri mastri è appaiato ai dipinti corrispondenti. Jo, che rinunciò alla sua carriera per sostenere quella del marito, uomo solitario e taciturno quanto le celebri e desolate figure dei suoi dipinti, dopo venticinque anni accanto a Edward gli scriverà: “Meritiamo la croix de guerre, una medaglia per esserci distinti nella battaglia”. La battaglia è quella sfibrante del matrimonio, va da sé.