Greci, romani, Annibale, vandali, visigoti, bizantini, longobardi, normanni, francesi, spagnoli… È incredibile quanto “mondo” sia passato da Caggiano, prima che nel Novecento i suoi abitanti cominciassero a emigrare in America ed Europa. Passateci anche voi e fermatevi a mangiare. Il ristorante Panorama non tradisce il proprio nome: offre una strabiliante veduta sulle sfumature azzurrognole degli Alburni, ottimisticamente detti “Dolomiti campane”. Siamo al confine con la Lucania. La cucina del giovane chef Tommaso Morone è una brillante rivisitazione di ricette di entrambe le regioni. Scegliete il baccalà in umido con peperoni cruschi di Senise, piatto tipicamente lucano che acquista nuovo sapore su una vellutata di ceci dell’orto. Ordinate i salumi della casa, con la spettacolare soppressata, che qui raggiunge livelli di qualità insuperabili; del resto, la salsiccia è un’invenzione lucana (“luganega” deriva da “lucanica”). Dal versante campano arrivano gli ziti al ragù e pecorino, i cavatelli ai cardoncelli, il pasticcio col caciocavallo, il tortino di patate con i saporitissimi porcini raccolti tra le foreste degli Alburni. Va poi detto che i fan di Parenti lontani, il memorabile romanzo di Gaetano Cappelli, troveranno a tavola e nelle erte strade del paese le indimenticabili atmosfere del libro. Le gesta del protagonista, Carlino di Lontrone, sono ambientate proprio a Caggiano. Se anche a voi capitasse di “percepire sotto quei monti di prodigiosa bellezza, una vibrazione celeste e oro”, non imputatelo all’ottimo aglianico delle Cantine del Notaio ma al mare del Golfo di Salerno, che “in certe assolate giornate di vento, ci si illude di poter vedere”. Conto sui 25/30 euro.