Mehmet Gürs – padre turco e madre finno-svedese, infanzia in Finlandia e studi negli Stati Uniti -, racconta con i suoi piatti l’incontro della cucina dell’Anatolia, ricchissima di ingredienti e di ricette della tradizione, con tecniche e accostamenti innovativi, di ispirazione non solo nordica ma globale. La sua “new anatolian cuisine”, va in scena a Beyoğlu, accanto alla torre di Galata, nel cuore del quartiere europeo di Istanbul. Salite agli ultimi due piani dell’hotel Marmara Pera: vi immergerete nel mondo di Mikla, lo straordinario ristorante di Gürs, con una delle più belle viste del mondo. Sotto e tutto intorno alla terrazza-bar con piccola piscina e sotto al ristorante, c’è l’immensità di Istanbul, la città da 17 milioni di abitanti che per dieci secoli è stata capitale di un impero. I tavoli più ambiti sono il 70 d’inverno e l’80 d’estate. Anziché la cucina dell’accumulo e della sovrapposizione, che si assaggia ovunque, con esiti più o meno pasticciati, quella di Gürs è una cucina di ricerca delle origini e di sottrazione, che tende mettere sul piedestallo la nettezza dei sapori e l’eleganza delle composizioni. Un piatto che non manca mai nel menu è il Balik Ekmek (d’ estate con sardine e d’ inverno con hamsi, un pesce del mar Nero), rivisitazione del famoso panino col pesce che si mangia ovunque, intorno al ponte di Galata e lungo il Bosforo. Squisita, in stagione, la zucca dolce, marinata in acqua di calcio e poi cotta nello sciroppo, croccante fuori e soffice e cremosa all’interno.

Mikla ha la miglior cantina di vini turchi del Paese.