A Cortina, quest’estate, tra un acquazzone e l’altro, è piovuta anche una notizia che ha turbato l’animo di residenti e habituées: il Billionaire sta per aprire una succursale proprio lì. In una recente classifica di Legambiente, la “perla delle Dolomiti” è risultata essere una delle località più inquinate d’Italia, con livelli di PM10 da far impallidire Milano; quindi molti dei suddetti cortinesi più o meno d’elezione hanno pensato con orrore alla truppe suvvate del circo sardo in trasferta, pronte a piombare a motore accesso nel già trafficatissimo anello che circonda e assedia il centro pedonale.
Chissà se quest’inverno il Billionaire riuscirà a strappare un po’ di clientela all’affollatissima Prosciutteria Dall’Ava, locale cortinese dalle molte anime. Di giorno vi si vendono al dettaglio prosciutto e pasta e prodotti tipici come in un normale negozio; all’ora dei pasti si servono ai tavoli (in tutto una cinquantina di coperti) un’impressionante varietà di salumi e alcuni piatti perlopiù d’ispirazione trentina e friulana; e dopo le undici di sera il locale inaspettatamente si trasforma e diventa discoteca. Arriva il dj e alza il volume della musica, spegnendo così ogni possibilità di conversazione tra gli avventori seduti a cena; quindi, in una calca inimmaginabile – che a seconda della disposizione d’animo mette irritazione o allegria –, decine di ragazzi che fino a poco prima conversavano nei pressi del bancone attaccano a ballare in mezzo ai prosciutti appesi.
Il successo del locale è tale che la gente tracima nella strada, e viene da chiedersi come gli inquilini degli appartamenti circostanti (siamo in pieno centro) non si mettano a lanciare pentoloni d’olio bollente sulla chiassosa folla sottostante. Tuttavia una volta che si è lì ci si fa prendere dall’allegria generale, e ben volentieri si rinuncia alla conversazione per osservare le contorsioni di chi balla a una spanna dalla vetrina con una fila di prosciutti che incombe sulla testa.
Dall’Ava è un salumificio di San Daniele, che evidentemente ha deciso di incrementare la diffusione del proprio marchio tramite l’apertura di una serie di punti vendita e degustazione in franchising: oltre a quello originario di San Daniele, sono ormai dodici i locali aperti. A Udine, a Trieste, a Gorizia, ma anche a Klagenfurt, a Graz e a Palma di Majorca. E’ notevole la varietà di piatti di salumi offerta: si va dal prosciutto “dok” Dall’Ava stagionato minimo 22 mesi (decisamente buono), allo jamon iberico dell’Extremadura; dallo speck, al prosciutto di maiale siciliano dei Nebrodi o di cinghiale o d’oca; dal salame friulano normale o affumicato, a quello di cervo e cinghiale. Il piatto può essere arricchito con ricottine e con mozzarella di bufala che però assolutamente non consiglio (quella che ho assaggiato io era insipida e molle come stracchino). Gustosi anche alcuni dei piatti caldi: la zuppa di orzo e fagioli con prosciutto, i tagliolini al San Daniele o alla trota dolce affumicata, il musetto di maiale con brovada (rape inacidite e cotte, tipico contorno friulano), il frico con polenta abbrustolita. Discreta la scelta di bottiglie della cantina. Mangiando tre portate con birra o vino spenderete circa 35 euro.