Sabato, ora di pranzo, ristoranti finalmente riaperti. Incredibile l’affollamento di Anzio, ormai conclamata cittadina a vocazione ristorantizia. Si mangia ovunque: dalla spiaggia con i tavoli fin sul bagnasciuga, al porto, ai vicoli più remoti. Merito di alcuni ristoranti molto noti che hanno creato una serie di emuli. Il migliore rimane Romolo, condotto dai fratelli Regolanti, polo di attrazione per gli amanti del pesce crudo. Una ventina di portate tra scampi, gamberi, ombrina, tracina, merluzzo, calamaro, fragolino, sarago serviti a ritmo sincopato. Pur a ristorante strapieno in un’ora si arriva al conto, senza mai aver alzato gli occhi a caccia di un cameriere. Novità di quest’anno: i succulenti spaghetti con ragù di pannocchie sfumato al whisky torbato. Bella anche l’umanità mista dei clienti, dai vip alle famiglie popolaresche, tutti uniti in the name of fish. Rapporto qualità prezzo imbattibile.