Se vivete un amore clandestino e mangiando insieme vi piace scambiarvi irriferibili parole di passione, l’ideale è prenotare da Armando al Pantheon. Compressi tra gli stretti e fitti tavoli, nessun altro cliente capirà una parola di quello che dite. Persino il cameriere vi si rivolgerà di primo acchito in un invidiabile inglese, scevro di inflessioni. Curiosamente, in questo locale crisma della romanità, fondato nel 1961 e da allora stabilmente nei ranghi dei migliori ristoranti di cucina tradizionale, non c’è un italiano. Tutti americani o comunque stranieri. Chissà cosa capiscono dello squisito panino al sesamo con coratella e cicoria, o della finezza delle fettuccine con chips di guanciale, fave e scaglie di pecorino. O degli spaghetti con rucola, parmigiano e limone. Per non dire del tortino di alici e indivia. Però, beati loro: come introduzione al cibo italiano verace non potrebbe andar meglio.