Nella raggera intorno a Piazza Alessandria, è in corso una disfida della pizza. Da un lato, la classica alla romana, col cornicione piatto, fedele a se stessa nei decenni. La sforna “Giggetto – Il re della pizza”, locale storico di via Alessandria 43, uno di quelli dove si va regolarmente con la famiglia: gli arredi classici, i camerieri lesti della vecchia scuola, un menu abbastanza ampio, generalista, dal bambino alla bisnonna. Dall’altro, l’emblema di tutto il movimento contemporaneo della pizza gourmet, i processi di panificazione, gli ingredienti ricercati, la fermentazione, la pasta madre, gli alveoli, l’impasto alternativo con idrolisi degli amidi, ossia la pizza senza lievito: è la sede romana di “Berberè”, in via Mantova 5. Arredi tra il refettorio della scuola elementare e il cliché hipster, luci bianche più imbruttenti di quelle del metrò a Milano, pizza obiettivamente squisita, cornicione alto, soffice e croccante, non flaccida alla napoletana. È nato un pizza district.