Mercato Centrale, con ingresso alla Stazione Termini dal lato di via Giolitti, è un bengodi che scatena mille tentazioni. Ma può essere anche un inferno. Rumore, sedute scomode, piatti e posate pericolanti, non si sa dove appoggiare una borsa o un cappotto, ogni desiderio va appagato con una coda. Al primo piano, però, c’è un’oasi. È il ristorante di Oliver Glowig, superchef della genia di quei tedeschi che trovano se stessi in Italia, in particolare a Roma. Tra i tavoli c’è molto spazio, come nei ristoranti di altissimo livello. Il fragore si fa brusio, la vista sulla cappa progettata dal Mazzoni e sul brulichio di golosi sottostanti è interessante e distensiva, il servizio è inappuntabile e i piatti di ottimo livello. I miei preferiti sono le eliche cacio e pepe ai ricci di mare (20 euro, valgono un pasto) e le polpette di bollito con mostarda di frutta (18 euro). Il pane, ottimo, è quello di Bonci.