Per un gourmet non essere ancora andato da Retrobottega è come per un cinefilo non poter dire la sua su Loro. Due tavoli conviviali e poco altro, per un totale di 26 posti, in una sorta di bunker lussuoso, nero e con l’illuminazione concentrata come nella camera del tesoro della Munich Residenz. I tavoli hanno dei curiosi cassetti/scrigno: contengono le posate e si aprono nella pancia di chi sta seduto, perciò per estrarle bisogna spostarsi. I piatti vengono assemblati a vista. Alcuni molto interessanti, come capesante, borragine e mortadella (16 euro), risotto polline e paprika (14), pecora e finocchio (23). Altri meno riusciti. Se siete curiosi di capire dove va la migliore e più abbordabile (dal punto di vista dei prezzi) cucina contemporanea italiana, una visita è necessaria. Servizio lento, forse per favorire la convivialità con gli sconosciuti seduti attorno allo stesso tavolo.