Il forno e la pizzicheria esistono da generazioni, il ristorante dal 2002. Se cammini in via dei Giubbonari, noti l’entrata di Roscioli per via del capannello di turisti abbacinati dai prosciutti e dal bendidìo esposto.
Dentro, c’è tutto quello che uno scaltro gourmet contemporaneo può desiderare, compresa la possibilità di lamentarsi per i ricarichi e per qualche cosa che era meglio in passato, prima che le guide dell’orbe terraqueo segnalassero questa fortezza gastronomica del territorio, della tradizione, degli esotismi gastronomici non velleitari. È una festa degli occhi con tutte quelle cose appese, impilate, allineate – vini, salumi, formaggi, conserve -, il classico luogo dove si vorrebbe restar rinchiusi la notte prima del giorno di chiusura. Pochi tavolini accalcati, da prenotare chiedendone uno al piano strada (altrimenti meglio rimandare). C’è una sola toilette, quindi evitate di averne bisogno proprio lì.