La cucina mediorientale è da spilluzzicare, sbocconcellare, intingere, sorseggiare: ideale per l’estate. Al Testaccio, da Za’atar (dal nome di un condimento di olio evo con una miscela di spezie), trovate una scelta di piatti di origine libanese, persiana, israeliana, marocchina, greca. La pita (è un panfocaccia) viene servita calda; ottimo l’hummus libanese con ceci fritti che gli danno un tono di croccantezza, oppure in versione israeliana con avocado e lime; squisiti i kibbeh, ossia polpettine libanesi di bulgur e agnello fritte; finalmente gustosi i falafel alla maniera di Gerusalemme (polpettine di legumi speziate), che in altri locali trovo sempre tra il bisunto e il carbonizzato. Insomma, Za’atar è un localino consigliabile, semplice ma elegante e privo di quegli elementi di pesante kitsch folcloristico che spesso affliggono i ristoranti orientali e mediorientali. Camerieri gentili e accurati.