Camilla Baresani
Indirizzo: Corso Garibaldi 33, Sermoneta, Latina
Telefono: 3392846905
Sito web: www.simposio.it
Prezzi: €20/30

Sommario

Sermoneta (LT) – Ristorante Simposio al Corso

- Sette - Corriere della Sera - Lazio Ristoranti
Se non siete mai stati a Ninfa, poco distante dalla via Appia dalle parti di Latina, vi perdete il giardino più bello d’Italia. Anzi, bello è dir nulla. Spettacolare, romantico, magico. Nell’Ottocento, lo storico prussiano Gregorovius, definì le rovine di questa cittadina abbandonata “Pompei del Medioevo”, ma oggi Pompei stringe il cuore per l’incuria, mentre Ninfa è un esempio impeccabile di conservazione virtuosa. Non si può visitare il giardino tutti i giorni, ma il 4 novembre sarà aperto, e siete in tempo per organizzare una gita (www.fondazionecaetani.org) che comprenda il Parco Pantanello, l’abbazia di Valvisciolo, la rocca di Sermoneta. Tutto concentrato in una manciata di chilometri, e tutto legato al nome dei Caetani, i rivali dei Borgia nel XVI secolo.

Sermoneta, borgo medievale incredibilmente integro, è dominata dal castello Caetani. È un perfetto set cinematografico per film in costume, infatti vi si girano le scene del serial I Borgia. È anche la tappa ideale per fermarsi a mangiare, con diversi bar, enoteche, ristoranti. Uno dei più gustosi è quello di Fabio Stivali, il Simposio al Corso, lungo la via principale che porta al castello. In cucina non si fanno miracoli, ma si cerca (con diverse sbavature) di proporre un menu medievale, un po’ inventato e un po’ legato a prodotti del territorio. Se i carciofi fritti alla Lucrezia sono al limite del carbonizzato, le tartine medievali sono veraci e piacevolmente saporite, e altrettanto i sott’olio; la campagnola (filetto di maialino) con melanzane stufate al pistacchio e visciole è un po’ stopposa, ma c’è in lista un piatto veramente appetitoso, profumato, lievemente piccante, e di una semplicità di sapori che te lo farebbe mangiare tutti i giorni: i tagliolini in salsa di trombolotto, bottarga e pan grattato all’armagnac. Il trombolotto è una sorta di cedro della zona, con cui si condiscono molti piatti e si producono ottime marmellate. Se vi piacerà, come credo, potrete acquistare nella vicina enoteca (il Simposio è suddiviso in tre siti – c’è anche un ristorante estivo con giardino e il negozio dove si fanno cene e degustazioni) sia la salsa con gli appositi tagliolini, sia una serie di sott’olio, prodotti da Stivali, tra cui la “cicoria fratesca da meditazione”. Al ristorante, parte della degustazione è anche l’ascolto delle guasconate del patron, simpatico esemplare di estroverso laziale, un misto di caratteri alla Alberto Sordi e alla Carlo Verdone. Si spendono dai 20 ai 30 euro, ed è meglio prenotare, non tanto per sbaragliare folle di aspiranti clienti, quanto per accertarsi che quel giorno il locale sia aperto.