A due passi da Porta Pia, Al Padovano vale almeno una visita. Andateci per il menù, per i gestori (abruzzesi subentrati al padovano 45 anni fa), per i clienti e gli arredi: è come infilarsi nella macchina del tempo. Di sera, vi trovate anziani vedovi che sbarcano la serata al loro solito tavolo cercando di attaccare bottone, serviti da un cameriere ancor più anziano che si muove tra il rigido e il tremolante, tutto sullo sfondo di un allestimento quasi teatrale, con vedute di Roma antica, mattoni finti, finte lapidi con iscrizioni latine: “NEMO IN ROMA PEREGRINVS EST”. Cliente abituale (più giovane della media) è il regista Marco Risi. Nel menù meravigliosi reperti del nostro passato: penne alla wodka, cannelloni, scaloppine alla Pompadour, asparagi alla Bismark. E poi caposaldi romani, carne e pesce e pizza. La scelta è ampia e dignitosamente eseguita, l’esperienza quasi ipnotica.