Ormai passata la fase acuta del divismo degli chef, va di moda parlare di comfort food, cioè di “cibo consolatorio e nostalgico”. È la solita trovata lessicale per anglo maniaci, che definisce qualcosa che potremmo semplicemente chiamare “cucina di casa”. Ossia l’offerta di quelle trattorie che propongono dignitosi piatti tradizionali, senza svolazzi e senza prezzi stratosferici. Sono i locali dove mangeresti ogni giorno, anche perché in cucina sono pronti ad adattarsi alle richieste dei più capricciosi habitué. A questa categoria appartiene L’Arancio d’Oro di via Monte d’Oro. Tra i frequentatori, uno dei più assidui è il premier Giuseppe Conte. Atmosfera raccolta, tovaglie a righe, pizza bassa alla romana, fritto di alici e di fiori di zucchina. E gnocchi di patate di Avezzano al pomodoro, bucatini al ragù di coniglio, tonnarelli con calamari e limone, saltimbocca, straccetti, totanetti con carciofi.