Ha riaperto Bistrot 64, il ristorante gourmet accanto al Maxxi. Cucina di alto livello, per fortuna non astratta. Ecco dunque il pane della casa tiepido, buonissimo, e alcuni assaggi di finger food, tra cui una notevole anguria alla brace con maionese alla prugna fermentata. Gustosi il totano alla brace con albicocca, dragoncello, rafano; e il baccalà con pioppini, pollo, sammacco. Ma è soprattutto per noi primopiattisti che il locale è altamente consigliabile: i pici, burro bruciato, n’duja e katsobushi (palamita fermentata esiccata) possono diventare un nuovo standard, sono molto più buoni di una cacio e pepe. Così come le mafalde di grano saraceno, peperoni, e palline di pelle di pollo croccante sono meglio di un’amatriciana. 30 posti, servizio efficiente, tavoli senza tovaglia (speriamo che passi ‘sta moda), musica un po’ troppo funk ma pare piaccia così. Carta dei vini ricca e piena di spunti.