Cantina Cantarini è uno di quei locali che fanno tenerezza perché sopravvivono alle mode, finendo per diventare di moda. Ormai stanchi, anzi sfiniti dalla pompa magna dello chefismo contemporaneo, ci rifugiamo in questo genere di ristoranti che fanno una cucina di casa, con una certa cura ma senza picchi, con la semplicità anche ingenua della vecchia maniera. Un rifugio dal chiasso promozionale delle nuove aperture, dei nuovi accostamenti, delle nuove formule, delle “filosofie” in cucina. Da Cantarini tutto è semplice: dal menu, marchigian-romano, alle tovaglie di carta, ai bicchieri di vetro spesso. Alici in saor o marinate o al forno, spaghetti ai moscardini, scampi bolliti con la maionese, triglie e sogliole. Nel fine settimana il menu è di solo pesce, mentre dal lunedì al giovedì c’è spazio per la carne: involtini, trippa, coniglio. Nella bella piazza Sallustio. Meglio prenotare, i tavoli sono pochi.