Al Crazy Pizza di Briatore, in via Veneto, nella sarabanda della musica altissima (Volare, Figli delle stelle, Ti sento) e degli sventolatori di tovaglioli (clienti e camerieri), abbiamo chiesto ai napoletani del tavolo accanto, unici italiani assieme a noi, cosa pensassero della pizza: “Ma no, non è pizza”. E allora perché venite? “Per il divertimento”. In effetti, erano già partiti degli ammiccamenti con le americane di un altro tavolo. Quanto alla pizza: è una sfoglia sottile come la fanno in certi posti demodé di Milano, pomodoro e mozzarella sono insipidi e per trovare del sapore è meglio ordinare la Napoli, che almeno le acciughe sanno d’acciughe. Il locale è “attufato”, una serie di stanze interne senza finestre; si mangia sotto la foto di Berlusconi, Julia Roberts ed Elisabetta Gregoraci alle prese con fette di pizza; la prenotazione è laboriosa perché dopo la telefonata bisogna aspettare un link per depositare il numero di carta di credito. Il tempo a disposizione è di un’ora e mezza, poi avanti un altro tavolo.