Nel colmo del barocchetto della Garbatella, in uno dei palazzi più rappresentativi di quello stile un po’ fumettistico (le case-giardino dei Puffi), c’è Er Moschino. È una vecchia trattoria, dove la passione del fondatore per i cavalli da trotto e galoppo ha lasciato il segno sui quadri appesi alle pareti, tutti raffiguranti equini. I tavoli all’aperto, accanto alla statua decapitata di un console romano, guardano sul parco del quartiere. Il menu è il più verace che si possa immaginare, molto gustoso. Tonnarelli della casa alla gricia, all’amatriciana o cacio e pepe. Pollo coi peperoni, coda alla vaccinara, trippa, polpette al sugo o di bollito, coniglio alla cacciatora, pajata, baccalà con patate e soprattutto la crostate di visciole più buona mai assaggiata. La frolla è impareggiabile. Per digerire, si fanno poi volentieri due passi nel quartiere più pittoresco del ‘900 romano.