Ci sono ristoranti sempre pieni, con i clienti che si salutano da un tavolo all’altro. Significa che, al di là di pregi e difetti, c’è continuità nella conduzione e i gestori sono sintonizzati con gusti, manie, stilemi degli abitanti del quartiere. Così Gina, a due passi da piazza Euclide. Un distillato di Parioli, interessante da osservare come in un film. Signore che arrivano addirittura in pelliccia, nella calura dell’inverno romano, reduci dallo shopping e cariche di pacchetti; sedie e tavoli stretti, adatti a gente magra e agile, che fa pilates o yoga; arredi total white tipo Hamptons e menu simpatico, modaiolo. Ecco dunque un misto di cosiddetto healty food e piatti per golosi: il cestino di crudité, le pizzelle, gli spaghetti sciuè sciuè, le patate fritte a fiammifero, tagliate a mano, la panata di mamma (un misto tra Palermo e Milano), i burger mini, maxi e special, il pollo al curry con riso.