Seduti all’aperto, si ha la sensazione di osservare un acquario. Gli altri scorrono dentro un corridoio di vetro immaginario, e tu all’aria, oltre le piante di bordura, godi osservando il passaggio multicolorato e multiforme di frotte di esseri umani. E godi al contempo del cibo per una volta non usuale (niente amatriciane né carbonare). Siamo a Trastevere da Glass Hostaria, il ristorante di Cristina Bowerman, origini pugliesi e apprendistato americano con declinazione romana. È una cucina mai banale, quella della notissima chef, piena di fantasia e suggestioni. Squisita la sferetta al Bloody Mary, imperdibile la mousse d’olio. Gustosa la pastina al brodo di seppia concentratissimo, con ragù di seppia, miso bianco e tè nero affumicato. E poi bagna cauda all’aglio nero, agnello al sommacco e tanti piatti anticonvenzionali, esotici, per un gustosissimo tour gastronomico. Menu da 110 e da 90 euro.