Se Milano vanta un primato nel campo dei ristoranti cinesi gourmet, Roma lo ha con la cucina giapponese. Ora si amplia ulteriormente il numero dei locali che praticano una cucina filologica e completa, non solo sushi. Da Hiromi La Maison, il maestro Aiuchi Takehiko presiede a un menu che va dal tofu fritto in brodo dashi (dovete provarlo, è buonissimo) a un ottimo katsudon (riso, cotoletta di maiale, uova, cipollotti, salse), a vari ramen e tempura. Poi c’è tutto il capitolo del sushi, con nigiri e uramaki e temaki di gran qualità: riso perfetto, non impapponito, pesce senza nervature, morbidissimo. Con 5 pasticcere giapponesi all’opera, un giardino zen, kimono per ragazze che volessero farsi una fotografia, e una straordinaria, la più ampia in Italia, collezione di distillati giapponesi: 160 sake. Aperto anche per aperitivi. L’ambiente è bello, elegante e spazioso. A Porta Pia.