Al ristorante La Dolce Vita, nel sottosuolo del glorioso Jackie O’, ci si tuffa negli anni 80, in versione pacioso danzereccia romana. Dopo anni di chiusura, il ristorante del locale notturno è di nuovo sulla scena, con successo. Scese le scale, eccoci nelle sale specchiate e indorate, con le tovaglie bianche, i sottopiatti argentati, i camerieri vestiti comme il faut. A mangiare e divertirsi c’è tutta una borghesia arrembante, del genere “Roma nord”. Maschi non particolarmente avvenenti, donne procaci e scatenate nelle danze. Passano camerieri che mostrano tagli di carni pregiate (Toahawk, Sashi, manzi iberici) e spigole da cuocere alla brace, passano cocktail di scampi, riso al salto, Patanegra con pan y tomate, uovo di Parisi panato e fritto, mentre il cantante stecca senza che nessuno ci faccia caso, intonando i vari Maracaibo e Bandolero. Tutti mangiano, bevono, ballano. Che serate!