Se non fosse per la mancanza di tovaglia (non si sa dove appoggiare la fetta di pane sbocconcellata, se non sul legno del tavolo), l’Osteria siciliana di Nino Graziano sarebbe impeccabile. Il menu è scarno, come nei locali degni di rispetto. Sette, otto piatti per portata sono sufficienti a incuriosire e soprattutto indicano la freschezza delle materie prime e delle preparazioni, cosa impossibile nei locali dal menu sterminato. Gran qualità del carpaccio di pescato del giorno condito con olio e (poco) limone, teneri e croccanti i calamaretti con carciofi e sale di Mothia. E poi spaghetti con bottarga di tonno e scorzetta di limone oppure aglio, olio, peperoncino e scampi, o ancora rigatoni con ragù di vitello e fonduta di caciocavallo; gustosi tournedos di tonno con verdure e salsa alla bottarga e il maialino nero caramellato al miele e passito, con broccoli arriminati. A due passi da via Condotti.