Al Pigneto c’è il gustoso Pastorie. Come i ristoranti di nuova concezione, non si limita a essere abruzzese, alla maniera di certe trattorie dalla cucina tradizionale e un po’ greve, ma è portatore di una “filosofia”: non una cucina di rivisitazione bensì di espansione di quello che è stato tramandato. Dunque, sito web bello e pieno di pensieri (“Arrivare al futuro scoprendo l’antico usando gli strumenti del presente”, ecc.), sito reale con arredo in stile stalla di design, che evoca la convivialità rurale, e soprattutto menu di piatti del mare e della transumanza, molto ben realizzati con materie prima di produttori di nicchia. Caposaldi del ristorante, a partire dagli arrosticini di carne e fegato di pecora, sono le pallotte cacio e ova, alimento tipico dei pastori, e gli anellini alla pecorara con pomodoro, melanzane, peperoni, zucchine, ricotta di pecora e pecorino. Da provare anche il pesce, tutto rigorosamente dell’Adriatico. Una scoperta, per chi non fosse conoscitore delle specialità abruzzesi sono la ventricina (è una specie di ‘nduja, prosciutto macinato con erbe del pastore, scorza d’arancia e peperone) e i fiadoni (ravioloni ripieni di formaggio, tipici della Pasqua). Imperdibile la misticanza.