Perilli al Flaminio è la trattoria gemella del più noto Perilli del Testaccio. Qui l’understatement è maggiore , forse per via della clientela scesa dai Monti Parioli o arrivata dal MAXXI o dalla Piccola Londra. Quindi, niente cofane di maccheroni con pajata ma più borghesi piatti tondi con carbonara, amatriciana, abbacchio, supplì, e insomma con l’armamentario della cucina romanesca in forma classica, senza le presunte mirabilie della contemporaneità. Da Perilli il tempo si è fermato: non solo per via degli arredi, del menu, della clientela e del personale senescente, ma anche per il lungo tavolo buffet, con una congerie di antipasti poggiati sulla superficie senza una vetrina o un riparo. Unica nota della modernità, un grande schermo piatto appeso suo fondo del locale, presumo per le partite. Buona la pizza bassa, così basica da far inorridire i sostenitori dell’enfatico nuovo corso delle pizze gourmet.