Il ristorante di pesce è parte fondamentale dei sogni gastronomici italiani. Nelle cronache giudiziarie di Milano, Roma, Palermo, corrotti e corruttori vengono intercettati mentre divorano aragoste e astici. I ragazzi consumano negli All you can eat valanghe di sushi, cioè pesce crudo d’allevamento variamente agghindato. Il trionfo di crudi, tra ostriche, scampi e tartare di tonno, ha soppiantato da decenni il carpaccio di manzo, un tempo tanto di moda. Pesciolino, piacevole bistrò a due passi da piazza di Spagna è un compromesso tra il ristorante di pesce classico e i locali di contaminazione etnica. C’è un gustoso ceviche sudamericano, con polpo o spigola, ci sono le alici fritte, il pescato alla brace, e ci sono succulenti taco di polpo, guacamole e salmone. I prezzi sono contenuti, come si deve a un bistrò, però il pane è a pagamento (e non così buono da valere i 3 euro indicati nel menu).