Piatto Romano, al Testaccio, è la tipica trattoria dove si vorrebbe mangiare tutti i giorni: cucina di casa ricercata, trionfi di verdure ed erbe di campo, accostamenti inconsueti che accendono la curiosità. Misticanza selvatica e portulaca in salsa di alici e sommacco; olive ascolane fatte in casa; cipolla giarratana in agrodolce; caprese di barattieri e pomodori bocca di rosa; tagliolini all’aglio nero fermentato; peperoni cornetto marinati; polpetti lessi ai fichi e pomodoro verde; polpettine fritte di chianina; amaranto selvatico scottato; grattaculi ripassati… Si ordinerebbe tutto. Acustica infernale all’interno (come nella gran parte dei locali), tavoli all’esterno più distensivi, tovaglie di carta da cucina, sedie di paglia non comodissime (coi bordi rialzati). Ideale per rigenerarsi dopo gli stravizi culinari dell’estate, e per meravigliarsi della gustosa ricchezza del mondo vegetale.