Capita di attraversare il centro e notare una grandissima quantità di ristoranti che ricordano i diner dei dipinti di Hopper: un paio di clienti tristi, il cameriere sconsolato sulla porta. 
Poi arrivi da Roscioli e capisci che la crisi covidiana c’è, ma alcuni non sembrano soffrirla minimamente. Finita l’enfasi sui grandi cuochi, cosa ne sarà di tutti quei ristoranti stellati dove impongono menu degustazione che vanno spiegati dal cameriere? Da Roscioli, angusta salumeria con cucina, a parte la pur ottima cucina cucinata, si va per godersi pizza bianca e pizza rossa ancora calde, culatello di Parma affinato 30 mesi con barolo, giardiniera croccante di incantevole equilibrio agrodolce, gola di suino padano affinato con alloro e vino rosso, maritozzo con robiola di Roccaverano e porchetta di maiali bradi dei monti Lepini… Vien voglia di farsi chiudere dentro e assaggiare tutto.