Santo Palato, tra San Giovanni e Re di Roma, è una trattoria che punta sull’innovazione nella conservazione: cucina roman-abruzzese tradizionale, eseguita con tecniche e gusto attuali. Molti piatti sono effettivamente da provare, pur nello squallore delle luci da sala anatomica e pur nella rigidità del servizio che, nel fine settimana, prevede due turni. Si mangia con l’incubo di fare in tempo. Alle 22 in punto, con i tavoli ancora mezzi vuoti, bisogna pagare il conto e andarsene anche se si implora di assaggiare il dolce. Però, eccellenti sia gli spaghetti con cotiche e fagioli sia il collo di maiale con funghi arrostiti e purea di castagne; il vitello tonnato presentato come un pezzo di carne arrostito da tagliare sulla salsa tonnata è uno dei migliori mai provati; la terrina di lingua è troppo cotta e la sua giardiniera è troppo acetata; ma la frittata di regaje di pollo è imperdibile…