Il miglior vero ristorante giapponese della città rimane Sushisen. “Vero” nel senso che la maggior parte dei ristoranti giapponesi sono di proprietà cinese, un po’ come quelle pizzerie italiane gestite da turchi tipiche delle città tedesche. La differenza la fa la scelta della materia prima, non al risparmio, e l’arte delle preparazioni. Da Sushisen, a parte la sala in cui viene servita ai tavoli la “cucina cucinata”, c’è la sala Kaitenzushi, quella dove il nastro trasportatore fa sfilare a ritmo vorticoso piattini di sushi e roll e sashimi preparati a getto continuo davanti a noi. Il nastro è protetto da finestrelle che bisogna essere lesti ad aprire per accaparrarsi il piatto che ci ingolosisce. Ci si siede e il gioco degli assaggi inizia subito, senza dover fare ordinazioni: è un modo di mangiare molto visivo e divertente, ci fa sentire bambini in un emporio di giocattoli. Al Testaccio.