L’Isola del Pescatore è frutto di immigrazione interna al contrario. Nel ’46, la famiglia del fondatore cercò fortuna ristorantizia calando da Milano a Santa Severa. Uno dei risultati è questo consolidatissimo ristorante, ideale per concludere in bellezza l’estate, magari al tavolo migliore, quello d’angolo nella veranda che s’affaccia su mare, spiaggia e castello. Veranda che, a leggere le rassegne stampa, è costata infiniti corpo a corpo tra proprietari, Comune e TAR. Arredi alla greca in bianco e turchese e gran cucina di pesce. Un menu da cui ordinare tutto: gli spaghetti ai ricci, i tagliolini pomodoro cozze e pecorino, il fritto di paranza e le chips di patate, i pomodori di Sorrento con erbe aromatiche, i pesci crudi, al forno, all’acqua pazza, alla brace. E i crostacei. Totti ci portava moglie e fidanzata: lo capiamo, è nei ristoranti preferiti che si attua la natura inclusiva dell’amore.