Può un ristorante reggersi per decenni sulle poderose colonne di due piatti eseguiti alla perfezione? È possibile essere “mainstream” (parliamo sempre di cibo) avendo un grado di innovazione/rivisitazione del menu pari allo zero? Capita al Ristorante da ö Battj di Santa Margherita Ligure, che non è sul porto, non vede il mare, non ha alcun tipo di vista o design innovativo o arredi firmati da un architetto di grido, memorabili per bellezza o bruttezza. In una stradina interna, dentro un paio di stanzoni puliti e ariosi, con il bancone sullo sfondo, vi serviranno lasagne di sfoglia tirata sottile al pesto a dir poco succulente, anzi indimenticabili, cremose nella maniera giusta, soffici, non unte né agliose, con un impeccabile equilibrio di sapori: un piatto che, se solo ci fosse giustizia nel mondo dei gourmet, tutti i consumatori di pesto in vasetto industriale servito con pasta callosa o di grano duro avrebbero diritto di provare almeno una volta. L’altra colonna del locale sono i teneri, dolci e succosi scampi locali, con un impareggiabile intingolo tenuemente agro, da raccogliere sino all’ultima goccia con il pane: uno di quei piatti che quando ci si annoia e si stilano classifiche personali (cosa porteresti sull’isola deserta) non potrebbe mancare assieme ai romanzi di Tolstoj, i concerti per piano di Mozart e poco altro. Tra gli altri piatti: il risotto di mare, le immancabili acciughe bianche marinate, i flan di verdure con besciamella, e, in stagione, gli squisiti pomodori con salsa verde. La selezione del pesce è di gran qualità.
Il servizio – informale, sollecito e sbrigativo –, l’ambiente – semplice e funzionale -, e i prezzi – a partire da 60 euro – sono pienamente liguri.