Al piano terra, come sparvieri, le ragazze dei box profumeria attendono al varco nuovi clienti, spesso con in mano una boccetta di profumo, pronte allo spruzzo. Procedi verso la scala mobile a occhi bassi, per paura di incontrare il loro sguardo rapace e doverle deludere. Sali: vestiti, vestiti, vestiti, intimo, casa, vestiti. Infine arrivi all’ultimo piano:sei nella “Food Hall” della Rinascente. Luminosa, di gusto internazionale ma inequivocabilmente meneghino, perché il tetto e le pareti di vetro a mo’ di serra si affacciano sulle guglie del Duomo. All’interno, angoli bar, anzi “corner”, ostriche, champagne, sushi… tutti i luoghi comuni del cibo di lusso di massa. Ma c’è anche un mozzarella bar, molto promettente, non fosse per il nome giapponesizzante (“Obikà”), che un po’ insospettisce. Obikà è una catena (anzi, un “progetto di ristorazione italiana”) presente in molte città, fondata sulla “Mozzarella di Bufala Campana DOP proveniente da caseifici selezionati e certificati nell’area di Paestum e dell’Agro Pontino”. Oltre alle mozzarelle, Obikà offre pane cunzato, caponata, parmigiana, schiaffoni di Gragnano alla sorrentina … C’è un bel bancone rettangolare, il menu è accattivante, i ricarichi sul vino a calice sono notevoli, i prezzi anche (22 euro una “degustazione di 3 tipi di mozzarelle”), il servizio è sconclusionato (il primo bicchiere di vino – una falanghina in purezza, 6 euro – è scarso, ne chiedi un secondo. “Finito,” informa la cameriera dai tratti indonesiani, “c’è il pinot che è buono lo stesso”. 7 euro). Ma soprattutto la mozzarella è passata, fondente, ha perso la sua croccantezza sierosa, fatta di foglie sovrapposte, staccate in superficie.
Sei incappato nella giornata no? Il viaggio delle mozzarelle è stato periglioso e qualcosa è andato storto? In tempi di mozzarella blu, si può chiudere un occhio e riprovare? Riprovi dopo qualche giorno, ma di nuovo la pasta non è compatta, è molle e priva di elasticità, si attacca ai denti anziché scrocchiare. In questo stato il sapore del latte di bufala è perduto.
Di buono restano gli orari: dalle 10 alle 24 senza interruzione. Il servizio è stranamente sospettoso: chiedi se puoi portar via il menu, la cameriera si informa e riferisce che non si può. Lo fotografi col telefono: la cameriera, mandata dal responsabile, dice che non si può. Sembra di essere nella Russia degli anni ’90. Trascriverlo si può? chiedi. Sì (in questo si dimostra una predilezione per pratiche lunghe e noiose, pura burocrazia italiana). Il menu, in realtà lo trovate su internet, www.obika.it.
Obikà, La Rinascente, via Santa Radegonda 3, Milano.