In Italia (e probabilmente nel mondo) il migliore dei cosiddetti beach club è Il Riccio di Anacapri. Imbattibile per vista, posizione al tramonto, allestimento, qualità del cibo e del servizio. Tuttavia, per lo spasso di esteti e gourmet, sulla scena ci sono fortunatamente altri contendenti di grande qualità. Poco a sud della splendida Polignano, nella valle d’Itria (quella dei trulli, di Cisternino e Martina Franca), lungo una spiaggia di sabbia setosa c’è il Coccaro Beach Club. Il mare è particolarmente turchese, ma ancor più speciale e sorprendente è la cucina. Pane, pizza, dolci e gelati sono preparati dallo chef Luigi Giannuzzi e dal pasticcere Matino Neglia, le verdure vengono dagli orti della Masseria Torre Coccaro, il pesce è perlopiù locale. Perciò anche l’abusato sushi, che altrove è quasi sempre sconsigliabile perché preparato con pesci di allevamento e di qualità scadente, qui è in lista e ha tutto un altro sapore. Del resto, siamo nell’unica regione d’Italia dove il pesce lo si è sempre mangiato crudo (soprattutto frutti di mare), senza bisogno d’aspettare che arrivassero i giapponesi. Provate i gamberi rossi di Gallipoli crudi con granita di mango e sedano croccante, o i frutti di mare crudi di Savelletri con granita e gelatina al lime. Tra i primi, ottimi quelli con pasta corta lavorata a mano: gli strigoli di patata alle olive coratine con frutti di mare e pesto di basilico, e gli strascinati integrali con funghi cardoncelli, pomodorino di Torre Guaceto al timo e crema di pecorino dolce. E poi l’immancabile fritto misto, gli spiedini di pesce dell’Adriatico, ma soprattutto il pescato del giorno alla brace. Il conto per tre portate è di circa 55/60 euro.