Vicina ma lontana, la val Sarentino è magnifica. Si trova a soli venti chilometri da Bolzano, e la galleria per arrivarci è talmente stretta che il grande traffico commerciale e turistico passa altrove. Gli impianti di risalita sono pochissimi, così la vista spazia su montagne prive di spelacchiature artificiali. Il relativo isolamento ha fatto sì che le tradizioni tirolesi qui siano più vive che altrove e che in molti usino ancora i costumi tradizionali. Se avete bisogno di un ricamo con rachidi di pavone sui vostri Leder Hose o sulla cintura, Sarentino fa per voi. Non basta: alla frazione Prati, al termine di una strada che si snoda nel bosco, c’è un rifugio-ristorante per gourmet. Heinrich Schneider, chef che si è innamorato dell’alta cucina lavorando in un ristorante alsaziano, e la sorella Gisela, sommelière con una cantina di 2500 vini, hanno creato nello sperduto albergo di famiglia un gourmet-resort dove i caprioli vi osservano perplessi mentre prendete il sole sulla terrazza e dove l’alta cucina si coniuga con la passione per le erbe di montagna e con la ricerca di prodotti locali di alta qualità. Infuso di muschio islandese legato con gallinacci e ricotta fritta del maso Erschbaum; sella d’agnello con erica, crema di carciofi e schiuma di cerfoglio; sorbetto di rape rosse con spuma di lavanda e noci allo sciroppo; porcino, battuta di manzo e crema al cirmolo… Nel ristorante con stella Michelin più alto d’Italia (1622 m), cibo, passeggiate e vista sulle cime renderanno l’esperienza impagabile. Se vi fermate a dormire in una delle dieci camere, non dimenticherete neanche la succulenta colazione del mattino. Menu degustazione da 4 , 6, 8 e 12 portate, dai 69 ai 125 euro.