Questa volta vi parliamo di un luogo che oltra a essere ristorante è locanda, vigna e grandissimo orto. Dormiteci, mangiateci, passeggiateci e non ve ne pentirete. Avete presente Venezia, la meravigliosa, imprescindibile, puzzolente città in cima ai sogni di ogni turista e devastata dalla realizzazione di quei sogni? La città degli alberghi e ristoranti-rapina, dove quasi mai la qualità corrisponde al prezzo pagato, a meno che non sia altissimo, talmente elitario da escluderci dalla cerchia di chi può permettersi le magiche notti del Bauer, del Palladio e del Cipriani? Ecco, c’è un luogo che invece fa per noi, gli esclusi, i gourmet e bon vivant. Si chiama Venissa, ed è sull’isola di Mazzorbo, collegata da un ponticello a Burano e di fronte a Torcello. Si raggiunge facilmente col vaporetto, e se ci andate in taxi vi costerà sempre meno che soggiornare a Venezia. Venissa ha sei matrimoniali (150 euro colazione inclusa), molto curate e tranquillissime. Circondati da un antico muraglione, una vigna e diversi orti forniscono buona parte di quello che mangerete al ristorante, curato da una chef tra i migliori d’Italia, Paola Budel. A Venissa si passeggia, nessuno vi pressa perché spendiate soldi nella spa (evviva, non c’è!), si è connessi (wifi ottimo) ma si è isolati, ci si sente dei privilegiati accolti in uno dei luoghi più esclusivi del mondo, e oltretutto la prima colazione del mattino è un’esperienza paradisiaca: confetture di frutta degli orti della laguna, macedonia con fiorellini eduli, yogurt della casa, uova strapazzate con lo squisito e amarognolo falso spinacino di laguna, pane e dolci appena sfornati dalla chef, spremute e centrifugati, il tutto servito sotto il portico di fronte agli orti, nella quiete più totale. Per pranzo e cena ci si sposta di pochi metri, seduti nel giardino, o ai pochi tavoli all’interno, di fronte alla grande cucina separata da una vetrata. Osservare l’affascinante lavorio di preparazione dei piatti che avete ordinato è di per sé un’esperienza. Paola Budel utilizza materie prime della laguna e della zona del Cavallino, pesce dell’Adriatico, piccioni toscani e carne del nord Italia. È una virtuosa delle erbe spontanee, che combina in maniera armoniosa con gli squisiti piatti che propone: riso, scampetti, limone e fiori di lavanda; gnocchi arrostiti, cipollotto e cozze; sgombro candito, melanzana e caffè; anguilla fritta, crema di aglio e acciuga; “scartosso” (cartoccio) con pesci e crostacei di laguna e polvere di lamponi; insalata di gamberi rosa, piattoni e fagiolini all’agro, tartufo nero estivo.