Non si fa che parlar male della nostra Italia, il che ovviamente ci avvilisce e ci fa sentire parte in causa di un disastro irreversibile. Ma se volete tonificare il vostro stato d’animo, sentirvi parte di una storia virtuosa e di un paese magnifico e sostenibile, e magari comprarvi qualche oggetto di modernariato che accenda la memoria… be’, provate con 48 ore ad Arezzo.
Comoda sia in auto (c’è l’autostrada) sia in treno (la stazione è a 500 metri dallo scrigno del centro storico), Arezzo è la meta perfetta per un fine settimana di bellezze artistiche, di immersione nel versante più glorioso della storia patria, e, perché no?, di acquisti legati ai ricordi. Meglio dunque andarvi nel fine settimana della Fiera Antiquaria, ogni primo sabato e domenica del mese. Ci sono ben 300 espositori, incastonati nel centro storico d’aspetto medievale: è la più grande delle fiere d’antiquariato di strada ed è anche quella con maggior tradizione (si fa dal ’68). Vi si cercano – e in caso li si ordina – i piatti che mancano a completare un vecchio servizio, le posate col manico di corno, il tavolo con le prolunghe, le sedie e i tavolini di ferro ritirati dai grandi parchi francesi – cui basta dare una verniciata –, le borse e i foulard vintage di Gucci e LV. E bigiotteria, cappellini e borsette, vecchi bottoni fantasiosi e maniglie d’epoca perfetti per dare un’aria non standardizzata a mobili da centro commerciale, pezzi mancanti di un vecchio lampadario di vetro… Di fatto ci si va anche per comprare emozioni, ricordi.
Io mi sono commossa vedendo una batteria di pentole smaltate, con disegni di antichi egizi. Erano moderne negli anni ’60, quand’ero piccola, e ricordo con precisione di aver infinite volte sollevato quei coperchi rossi col disegno stilizzato della sfinge e aver messo il dito in qualcosa che era vietato assaggiare sinché non fosse stato servito in tavola. Che fine hanno fatto quelle pentole? Perché non le ho più? Per rimediare a questa atroce mancanza, con 40 euro ne ho comprate 5. E ho anche comprato per 30 euro la statua brunita di un setter irlandese, con le frange della coda un po’ scheggiate, sperando che piacesse a mio padre.
Come avrete intuito, alla Fiera non c’è solo antiquariato (oggetti che hanno almeno 50 anni). La maggior parte dei banchi tratta il vintage (almeno 25 anni). Ci ho trovato persino quel Meccano con cui negli anni ’60 tentavo di costruire con mio fratello gru e ponti – ogni volta finendo per darcele di santa ragione, accusandoci di incapacità e di aver perso questo o quel pezzo. Ma nei due giorni di Arezzo vi emozionerete soprattutto per la bellezza anomala della piazza Grande, sbieca e pendente, per il loggiato del Vasari che la contorna, per il palazzo della Fraternita dei Laici (un’organizzazione caritatevole medievale che vi renderà orgogliosi della civiltà dei costumi del nostro passato), per la Basilica di San Francesco con le Storie della Vera Croce, per il meraviglioso ciclo di affreschi di Piero della Francesca, per la chiesa romanica di Santa Maria della Pieve, per la sontuosa casa affrescata del Vasari, per il crocefisso del Cimabue nella chiesa di San Domenico. Completate poi l’itinerario pierfrancescano visitando a pochi chilometri da Arezzo, a Monterchi, la Madonna del Parto – l’opera singola più visitata d’Italia -, e l’affresco della Resurrezione conservato nel museo civico di San Sepolcro. In 48 ore potete farcela, ma perché non tornare una seconda volta?
Caffè, pasticcerie, negozi di prodotti enogastronomici:
Il Caffè dei Costanti, piazza San Francesco, 18/20, www.caffedeicostanti.it
Storico punto di incontro per gli aperitivi aretini, di fronte alla chiesa di San Francesco. E luogo di ristoro per gli illustri viaggiatori del passato che vi si rifugiavano per riprendersi dopo aver ammirato gli affreschi di Piero della Francesca. Chi ha visto La vita è bella, riconoscerà il set del film di Benigni.
Bar Pasticceria Stefano, corso Italia 71, ww.barpasticceriastefano.it. In pieno centro, un altro locale affascinante. Obbligatorio per la prima colazione.
Pasticceria LAB, Corso Italia 40, tel. 0575 22431: modernissima, molto raffinata, per gourmet. Ottime le paste, i grissini, e ci sono persino biscotti per cane a forma d’osso!
Gastronomia Il Cervo, via Cavour 38, www.gastronomiailcervo.com. Neo locali di un’antica farmacia, tutte le delizie per continuare il viaggio aretino nella cucina di casa vostra.
Ristoranti:
Le chiavi d’oro, piaza San Francesco 7, www.ristorantelechiavidoro.it. Locale molto bello, con arredi vintage di gran classe e cucina che rivisita con grazia la tradizione toscana.
Antica Osteria l’Agania, via Mazzini 10, www.agania.it . Per chi ama i locali pittoreschi, rustici, con la buona vecchia cucina del tempo che fu.
La torre di Gnicche, Piaggia San Martino 8, tel. 0575 352035. Osteria ed enoteca sulla piazza Grande, con buona selezione di vini e di gustosi piatti toscani. Carattere scorbutico aretino, non si accettano prenotazioni.
Negozi:
Spazio Lebole, via Margaritone 27, tel 0575 370422 www.lebolegioielli.it . 1500 mq colmi di mobili di modernariato (soprattutto art decò), di servizi di piatti e posate vintage, di tovaglioli d’epoca, cineserie, gioielli e bigiotteria creati da Nicoletta Lebole, e di qualsiasi idea di arredo per la casa. Imperdibile.
Sugar, corso Italia 19, www.sugar.it Tra le bancarelle la fantasmagorica vetrina di un negozio di vestiti e scarpe vi strapperà dal passato per riportarvi a una avvincente selezione di marchi della moda contemporanea
Lidia , corso Italia 82 www.lidiacorsoitalia82.it
Per una ragazza è sempre il momento giusto per comprare biancheria intima e costumi da bagno. Chic ma accessibile
Grace Gallery, via Cavour 30. Se dopo tanto vintage voleste dare un’occhiata a dei veri pezzi di grande antiquariato…
Francesco Conti, intagliatore e scultore in legno (crea le lance d’oro della Giostra del Saracino), via Mazzini 32, tel 0575 29437, 339 834669
Alberghi:
Graziella Patio Hotel, via Cavour 23, www.hotelpatio.it
In un palazzetto del 1300, nel cuore della città, poche camere ultraaccesoriate (persino un mac in ogni stanza) e confortevoli.
B&B Cento Passi dal Duomo, www.centopassidalduomo.it
Comodo, a buon mercato, con vista sui tetti
B&B Antiche Mura, www.antichemura.info
Affascinante e ricercato, in una dimora del Duecento.
Sito della fiera antiquaria: www.arezzofieraantiquaria.org
Centro di accoglienza turistica, tel 0575 26850, www.turismo.provincia.arezzo.it
Casa del Vasari, via XX settembre 55, tel. 0575 409050
Casa-museo di Ivan Bruschi, Corso Italia, 14, www.fondazionebruschi.it
In un palazzo del Trecento, la casa-museo di Ivan Bruschi, che fu il più importante antiquario di Arezzo e inventò la Fiera dell’antiquariato. Vista spettacolare sulle logge di Santa Maria della Pieve, e tanti affascinanti oggetti di una raccolta preziosa ed eclettica.