Il jazz e i musical, la Roma della dolce vita, i suoi locali e i barman, le star americane di passaggio e le soubrette nostrane: sono questi i ricordi di Manlio Polidori, famoso compositore protagonista della scena romana tra gli anni Cinquanta e Sessanta, che ora, caustico e impigrito, passa le sue giornate davanti alla tivù.
Finché si fa prendere da un pensiero ricorrente, ossessivo, che lo porta indietro nel tempo a un episodio della sua gioventù: l’incontro casuale, durante un festino, con Teresa. Si diceva che fosse figlia di un serial killer, e Manlio, incuriosito, se l’era portata a casa per poi cacciarla via senza averla toccata. Che fine avrà fatto la donna? Aiutato da una giovane coppia di amici, Manlio indaga, e piano piano la torbida vicenda di Teresa si dipana, in un alternarsi di ricchezza e povertà, tra cardinali e nobili decaduti, truffatori e suite al Grand Hotel.
Elegante e brioso, cinico e tenero, “Sbadatamente ho fatto l’amore” è un romanzo capace di rievocare sul filo della nostalgia le irripetibili atmosfere della Roma del dopoguerra, tra soavi bugie e amare verità.